sabato 5 aprile 2008

Che pizza...




Martedì 1 aprile: mi accingo ad impastare 2 kg di farina per sfornare pizza che sfami un reggimento, causa super match tra Roma e Manchester. Visto che sono juventina potevo comodamente restarmene a casa, visto il mio amore per il cibo invece ho accettato la sfida...

2 kg di farina dicevo, non è uno scherzo, nè tantomeno un pesce d'aprile (a dire la verità avrei preferito), bensì la pura e semplice realtà dei fatti.


h. 16.15: per 5 persone affamate come eravamo 2 kg di farina potevano bastare, quindi, dopo aver formato la classica fontana di farina, averla salata, "zuccherata" e "unta" con 1 cucchiaio di olio d'oliva, sono passata alla fase 2, ovvero ho unito il panetto di lievito, sciolto in 1 bicchiere d'acqua tiepida.

Fase 3 (quella più divertente, per intenderci): ho cominciato ad impastare il tutto. Giuro che sino a quel momento avevo sopravvalutato i miei muscoli, perchè sono bastati 15 minuti perchè gettassero la spugna. Erano stanchi, poverini, volevano mollare.

Io però sono un pò più caparbia di loro e li ho costretti a continuare, non potevo mica far brutta figura e preparare un impasto incapace di lievitare, malgrado l'amico lievito, la pizza, si sa, deve essere lavorata, lavorata e ancora lavorata.

Se solo avessi saputo prima quanto è faticoso lavorarla avrei consigliato un bel piatto aglio, olio e peperoncino, giuro!!!

Comunque, dicevamo, l'ho lavorato quel meraviglioso impasto, tanto che dopo un paio d'ore di lievitazione sotto una calda coperta di lana (esigente e freddolosa, ricordatelo), mi ha dato la gioia di vederla crescere.

Cosa mancava? Il condimento.

Per quello Gegè è stata geniale, provate: base di pomodoro, alla quale dopo una prima cottura si aggiunge: mozzarella, nduja e gorgonzola.

Vi leccherete i baffi come tra un fuorigioco, un goal ed un fine primo tempo abbiamo fatto anche noi!!!

mercoledì 2 aprile 2008

Vi portiamo in India!!!







Il piatto di cui vogliamo parlare oggi può rappresentare il giusto compromesso tra la cucina italiana e quella indiana, dal momento che al riso bianco e al pollo si unisce il curry, quella misceladi spezie, di origine indiana, lavorate nel mortaio.


Per una corretta preparazione è bene iniziare dalla salsa, che si otterrà facendo dorare olio e burro, e alla quale poi si aggiungerà, un pò alla volta, un litro circa di acqua calda. Man mano che la salsa cuocerà tenderà ad assumere un aspetto più cremoso, è allora che dovrà essere salata.

A parte invece si dovrà procedere con la cottura del pollo che, una volta tagliato a cubetti, dovrà essere rosolato con del burro, poco mi raccomando, salato, pepato e, ovviamente, cosparso con della polvere di curry.

Una volta preparato il tutto sarà possibile riversarlo nel tegame di cottura della salsa, che si tingerà di giallo!!!

A questo punto il più è fatto, non resta che far bollire del riso, basmati se volete in tutto e per tutto un piatto orientale.

Per impiattare potete mettere il riso in una tazza e rovesciarlo al centro del piatto.

Versate la salsa intorno al cumuletto di riso e portate in tavola.

Bon Appetit!